Il luogo delle nozze – San Michele al Pozzo Bianco

Le nozze si svolgeranno alle ore 16.00 nella chiesa di San Michele al pozzo bianco.

Questa chiesa ha due storie… no, certamente ne ha molte di più, ma qui, oggi, per noi quelle che contano sono due.

La prima è cominciata nel secolo VIII, in piena epoca longobarda, ma di essa rimangono poche tracce. La chiesa assunse, a partire dal X secolo, il termine di Puteo Albo, cioè “del Pozzo Bianco”, probabilmente per la presenza, ai piedi della scarpata, di un pozzo di marmo bianco. Tale struttura, di cui oggi si è persa traccia, continua da secoli a caratterizzare la chiesa.

Essa venne ricostruita nel XII-XIII secolo e poi di nuovo rinnovata nel Quattrocento, anche se la facciata è novecentesca, confinate con la casa del vicario e decorata, a sinistra, da affreschi cinquecenteschi attribuiti a Giacomo Scanardi.

All’interno, dall’aspetto quattrocentesco, si trova una navata unica con copertura, divisa in campate da archi a sesto acuto: la sovrasta un tetto a capanna con travature scoperte. Gli arconi ogivali sono rivestiti, al pari delle pareti, da affreschi del 1440 e altri più antichi, di gusto bizantineggiante, riscoperti nel 1942.

La cappella a sinistra di quella Maggiore è particolarmente notevole per la presenza delle Scene della vita di Maria di Lorenzo Lotto, che viveva nelle vicinanze e li eseguì nel 1525.

La cappella centrale ha affreschi di Giovan Battista Guarinoni d’Averara (1577), che forse dipinse anche quelli della cappella di destra, mentre la pala d’altare (Madonna col Bambino tra i santi Pietro e Paolo) è di Gian Paolo Lolmo (Bergamo 1550ca.-1595; i suoi dipinti più noti si vedono in Santa Maria Maggiore nella cappella votiva eretta dopo la peste del 1576).

Sulla parete destra della navata spicca una Madonna del Rosario e santi di Enea Salmeggia e in controfacciata due affreschi di Antonio CifrondiCristo e l’adultera e l’Ultima Cena.

La chiesa possiede anche una cripta a tre vani, con affreschi a partire dal XIII secolo, tra cui uno posteriore (Madonna in trono e santi) attribuito ad Antonio Boselli (nasce nel 1480 circa a S. Giovanni Bianco e morirà a Bergamo nel 1532. Fra le varie opere che gli sono state attribuite spiccano diverse rappresentazioni di Agostino, da solo o con altri santi o ancora con la Vergine Maria. Gli affreschi furono eseguiti in più anni probabilmente fra il 1503 e il 1518).



La seconda storia di San Michele al Pozzo Bianco, quella che ci riguarda più direttamente, ha tre protagonisti principali: la nonna Angela, il nonno Luigi e una piccola Elena. I nonni non ci sono più. Anche Elena sta lontana da questa chiesa – e dalla stessa Bergamo – per molti anni. Ma per questa tappa, non è solo una tradizione, bensì anche un ricordo a portarci tra le pareti austere di questa chiesa antica.